È una terapia psicologica fornita tramite internet con le stesse caratteristiche della psicoterapia in presenza.

Dopo un primo contatto tramite messaggio telefonico whatsapp o via mail, si concorda un primo breve incontro conoscitivo via Skype, FaceTime o WhatsApp (videochiamata). Se ci sono i presupposti e la volontà di intraprendere un percorso di psicoterapia e di farlo online, viene fissato un secondo colloquio. Contestualmente vengono inviati i moduli relativi alla privacy e un contratto di consulenza da firmare.

Nel contratto sono indicati chiaramente i costi, le modalità di pagamento, la frequenza e le modalità di trattamento.
Il tutto in linea con le raccomandazioni sia della Federazione Svizzera delle Psicologhe e degli Psicologi sia del Consiglio Nazionale degli Psicologi italiano.

45/60 minuti circa.

Non è preventivabile perché dipende dal caso specifico e dagli obiettivi della psicoterapia.
Sono previsti periodicamente dei momenti di monitoraggio per verificare con il/la cliente i progressi fatti e l’efficacia degli strumenti utilizzati.

Tramite la modalità online si possono trattare, come con la psicoterapia in presenza, i blocchi e i disagi emotivi che sono ostacolo per una vita appagante e di qualità legati ad un particolare momento di vita o a disturbi specifici quali disturbi d’ansia, di panico, disturbi correlati ad eventi traumatici e stressanti, disturbi psicosomatici, depressione e disregolazione emotiva.

Ci sono situazioni che richiedono particolari cautele e specifici interventi che non possono essere gestiti a distanza. Esempi di situazioni per cui non erogo psicoterapia online sono: quando la persona soffre di un disturbo psichiatrico con compromissione dell’esame di realtà o di un grave disturbo della personalità oppure quando necessita di un intervento che coinvolge i familiari e altre figure sanitarie.
Può esserci, inoltre, una preferenza individuale e una persona può non trovarsi a proprio agio con la modalità online. Io raccomando, in questo caso, di provare prima di decidere: nella mia esperienza quello che frequentemente succede è che, dopo un’iniziale comprensibile diffidenza, la maggior parte delle persone si abitua alla modalità online e, anzi, finisce per prediligerla per i suoi numerosi vantaggi.

Comodità perché si può fare a casa.
Risparmio di tempo e denaro perché non richiede spostamenti.
Flessibilità perché è facilmente inseribile nell’organizzazione della giornata, senza tempi morti.

Sì. La riservatezza è tutelata perché la seduta avviene esclusivamente tra paziente e professionista, che offre il servizio da un luogo dedicato e nel rispetto della privacy. I servizi di videochiamata utilizzati sono quelli che garantiscono un sistema di criptaggio dei dati, in linea con le normative vigenti. Tra questi: Skype, Facetime, e la videochiamata con WhatsApp.

Sì, numerosi studi e ricerche dimostrano l’efficacia della psicoterapia da remoto.

Sì, con opportuni accorgimenti. Bisogna preliminarmente sviluppare un solido rapporto di fiducia tra paziente e terapeuta e il/la paziente deve trovarsi in un luogo tranquillo e riservato, in cui non vi sia disturbo da parte di collegamenti altri o stimoli esterni.

Sì. Ecco alcuni titoli per approfondire:

• Dielman, M., Drude, K., Ellenwood, A. E., Heinlen, K., Imar, T., Lichstein, M., Mills, M., & Asch, P. S. (2010). Telepsychology guidelines. Ohio Psychological Association
• Emmelkamp PM. Innovazioni tecnologiche nella valutazione clinica e nella psicoterapia. Psicotero psicosoma. 2005;74(6):336-43. DOI: 10.1159/000087780. PMID: 16244509.
• Lamb T, Pachana NA, Dissanayaka N. Aggiornamento della letteratura recente sugli interventi di psicoterapia consegnati a distanza per ansia e depressione. Telemed J E Salute. 2019 Agosto; 25(8):671-677. DOI: 10.1089/tmj.2018.0079. Epub 2018 Ottobre 6. PMID: 30300082.
• Wagner Birgit, Andrea B. Horn, Maercker Andreas. Intervento cognitivo-comportamentale basato su Internet rispetto a faccia per la depressione: uno studio randomizzato controllato di non inferiorità. Giornale dei disturbi affettivi, 2013; DOI: 10.1016/j.jad.2013.06.032